Carissimi parrocchiani partecipiamo come Unità Pastorale al suffragio per il Papa Defunto. Papa Francesco, nato Jorge Mario Bergoglio, è stato il 266º papa della Chiesa cattolica e il primo proveniente dal continente americano. Nato il 17 dicembre 1936 a Buenos Aires, Argentina, da una famiglia di origini italiane, ha studiato chimica prima di intraprendere la vocazione sacerdotale. Ordinato sacerdote nel 1969, ha ricoperto ruoli importanti come provinciale dei gesuiti in Argentina e arcivescovo di Buenos Aires.
Nel 2013, è stato eletto papa, scegliendo il nome Francesco in onore di San Francesco d’Assisi, simbolo di povertà e pace. Il suo pontificato è stato caratterizzato da gesti simbolici, come la visita a Lampedusa per sensibilizzare sulla crisi dei migranti, e da un forte impegno per la giustizia sociale e il dialogo interreligioso. Papa Francesco è morto il 21 aprile 2025
Queste indicazioni seguono le direttive
a) dalla Conferenza Episcopale Italiana
b) del Vicario Generale della nostra Diocesi.
Per utilità e maggiori informazioni fate riferimento ai seguenti link:
a) https://www.chiesadimilano.it/news/chiesa-diocesi/cei-indicazioni-liturgiche-e-preghiera-per-il-papa-2835331.html
b) https://www.chiesadimilano.it/wp-content/uploads/sites/83/2025/04/00999-disposizioni-in-occasione-della-morte-di-papa-Francesco.pdf
Pertanto:
– In tutte le chiese viene esposto l’annuncio di morte tratto dall’Osservatore Romano e stampato per ogni chiesa;
– Ad ogni S. Messa si aggiunga una preghiera dei Fedeli da scegliere tra quelle indicate;
– Prima di ogni S. Messa, si abbia cura nel recitare il S. Rosario in suffragio, attingendo allo schema proposto;
– Alle ore 12.00 di sabato 26, si abbia cura di suonare a lutto le campane di tutte le chiese;
– Per i nove giorni successive al funerale (i novendiali), cioè dal 26
aprile al 4 maggio, si continui a pregare per il Papa defunto durante la
preghiera dei fedeli di tutte le Messe;
– Da lunedì 28 aprile si potrà utilizzare il formulario della Messa per
il Papa defunto (cfr. Messale Ambrosiano, pag. 1430-1431).